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Cartelle, avvisi e contestazioni: ripartenza nel 2021?

La sospensione delle cartelle esattoriali

La sospensione delle cartelle esattoriali non rientra nel decreto milleproroghe di fine anno. Si tratterebbe di circa 50 milioni di euro da incassare tra Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Entrate Riscossione (Ex Equitalia). Accompagnati da tutte le relative azioni esecutive, pignoramenti di stipendi e conti correnti e, per contribuenti con debiti superiori a mille euro, blocchi di compensazione di eventuali crediti d’imposta.

La situazione è complessa in quanto non è possibile considerare questi atti tutto sullo stesso piano. Ci sono tasse, multe e tributi non pagati in periodo pre-Covid che il Fisco dovrebbe recuperare. Poi c’è tutto quello che le aziende e cittadini, durante il 2020, non sono riusciti a pagare.

Questo perché molte aziende, già in crisi negli anni precedenti, che con difficoltà riuscivano a sbarcare il lunario, a causa del Covid19 hanno ricevuto il colpo di grazia. E siamo dentro la pandemia, le difficoltà di tanti contribuenti sono aumentate e riportare la riscossione a pieno regime potrebbe causare la chiusura di moltissime attività.

Le possibili mosse del Governo

Il Governo, conscio della gravità della situazione, sta studiando possibili via d’uscita.

Una delle prime difficoltà da risolvere è quella della notifica degli atti: difatti i contribuenti non sanno di essere debitori se l’atto non viene notificato e le notifiche sono ferme a marzo 2020.

Potrebbe essere un decreto legge ad hoc a bloccare il fiume di atti previso per le prossime settimane.

Le soluzioni al vaglio sono le medesime degli anni scorsi, e il Governo pensa, con un decreto ad hoc, di poter gestire la situazione. Si parla di rottamazione quater che consentirebbe, come le precedenti, di pagare le cartelle con una rateizzazione e senza sanzioni e interessi. Il saldo e stralcio, come quello del 2018, porterebbe alla cancellazione in automatico delle cartelle di piccolo importo.

Inoltre si valuta anche il differimento e lo scaglionamento dell’invio delle cartelle di importo maggiore, che quindi non verrebbero notificate tutte nel 2021 ma in più anni.

E’ in cantiere anche l’eliminazione del cosiddetto «magazzino», ovvero degli atti di riscossione più vecchi di 5 anni. Il più delle volte si risolvono in un buco nell’acqua, perché i soggetti che dovrebbero pagare spesso sono falliti, non più in grado di pagare o deceduti.

Una situazione ancora in sospeso

In questa situazione di indecisione e di attesa, le notifiche degli atti fiscali sono sospese. Gli uffici operativi infatti sono in attesa di novità sul tema notifiche atti fiscali e per adesso hanno ricevuto indicazioni di non procedere alla spedizione delle cartelle 2021.

La questione alla fine verrà risolta in quanto il Governo ha chiaro il rischio devastante che le notifiche avrebbero sul tessuto economico in questo momento. Quindi altra proroga, ma forse questa volta potrebbe essere, finalmente, affrontato il problema del magazzino dell’Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia).

Abbiamo parlato di questo anche nel precedente articolo sulla Compliance Fiscale il magazzino di cartelle sfiora 1.000 miliardi di euro e, soprattutto nel caso dei ruoli 2015, queste sono sovente inesigibili e costano tanto all’Amministrazione finanziaria.

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